Dopo un lungo viaggio che ha coinvolto le pubbliche amministrazioni della Toscana (Regione, Provincia e Consiglio Locale), il Ministero dell’Ambiente italiano, le organizzazioni delle Nazioni Unite, le fondazioni private e senza fini di lucro (Fondazione Nobrega, Fondazione Romualdo del Bianco, Ipogea), Esperti internazionali e studiosi riuniti in numerose conferenze e impegnati in progetti ed esperienze pilota, l’Istituto Internazionale di Conoscenza Tradizionale (ITKI) è stato istituito nel 2010. L’Istituto ha la forma giuridica di un’associazione privata creata da membri, sostenitori e fondazioni. Possono contribuire in vari modi come definito dallo statuto. Ciascuno dei membri fondatori effettuerà una donazione di € 50.000 all’indennità di capitale dell’Istituto. Dopo aver soddisfatto i requisiti stabiliti dall’UNESCO, ITKI sarà presentato alla Conferenza generale dell’UNESCO per il riconoscimento dell’UNESCO II. ITKI è il fulcro di una proposta internazionale per l’inventario, la conservazione e la diffusione di conoscenze tradizionali innovative.
La missione di ITKI è quella di creare un database di tecniche tradizionali e tecnologie sostenibili che diventeranno una fonte primaria di visibilità e certificazione per idee, pratiche e aziende impegnate nella conservazione di paesaggi, ecosistemi e patrimonio culturale. Attraverso ITKI, soluzioni tradizionali e proposte innovative saranno diffuse dagli 800 siti UNESCO in tutto il mondo e da una rete internazionale di fondazioni, centri di studio, esperti e professionisti. La sede centrale dell’Istituto sarà in Europa, con sede regionale nelle Americhe, Africa, Asia e Oceania.
Per la sede globale ITKI ha scelto la Gualchiere di Remole, alla periferia di Firenze, in Italia. Un obiettivo primario dell’Istituto è garantire che la consapevolezza pubblica di questo mulino ad acqua medievale venga mantenuta restituendo gli edifici, creando un museo di tecnologia idraulica tradizionale (reintegrando il sistema del sito di ruote idrauliche e fresatrici e creando mostre permanenti di tecniche tradizionali Macchinari e il loro uso innovativo) e il recupero dei prati e delle aree boschive circostanti utilizzando procedure guidate dal rispetto, dalla sostenibilità e dalla compatibilità ecologica.